Foglie artificiali contro il riscaldamento globale

Se in questo momento avete bisogno di una dose di ispirazione, siete capitati nel posto giusto. Raccontiamo la storia di un giovane inventore, ingegnere e imprenditore italiano, che un passo per volta, sta sperimentando soluzioni vincenti in grado di mettere d’accordo biotecnologia, studio di nuovi materiali, problematiche ambientali, creatività e un pizzico di arte.

La sua start up si chiama Arborea. Lui invece è Julian Melchiorri, un ex alunno dell’Imperial College London. Inizialmente si è fatto conoscere per essere l’inventore della prima foglia vivente costruita artificialmente, ma anche di un lampadario bionico l’“Exhale Chandelier”, opera esposta nella mostra permanente del Victoria & Albert Museum a Londra.

Arborea e la Produzione di cibo

Con Arborea l’obiettivo principale di Julian, è invece quello di produrre cibo in modo sostenibile.

La sua start up ha brevettato un sistema di pannelli, rinominato “BioSolar Leaf”, in grado di far crescere e prosperare le microalghe.

Le microalghe, oltre ad essere organismi viventi in grado di effettuare la fotosintesi, sono commestibili, estremamente ricche di proteine, antiossidanti, vitamine, minerali e nutrienti. La loro coltivazione all’interno dei pannelli può portare a produrre più proteine, in una data area, di qualsiasi altro tipo di cibo.

I pannelli possono essere piazzati in terre non fertili, evitando quindi di sottrarre spazio agli alberi e alle foreste, e diventando in questo modo una valida alternativa a cibi la cui produzione è scarsamente sostenibile. Il pascolo del bestiame o la coltivazione di vegetali ad esempio, necessitano di grandi spazi, e spesso per ottenere il posto necessario, molti allevatori e agricoltori bruciano la foresta presente nei dintorni del loro territorio.

Arborea e la Produzione di ossigeno

L’Imperial College London crede che questa tecnologia possa essere sfruttata anche per combattere le elevate concentrazione di CO2 nell’aria.

Le microalghe, in quanto organismi fotosintetici, sono in grado di sfruttare luce, acqua e CO2 per produrre ossigeno e zucchero.

Per questo l’università ha deciso di collaborare con Arborea. L’obiettivo è quello di creare un sistema pilota da installare sui tetti del suo campus, il White House, e testare quanto funziona. La speranza è quella di utilizzare questa nuova tecnologia, in futuro, su larga scala.

Si calcola che le microalghe siano 100 volte più efficienti degli alberi nell’assorbire CO2 e produrre O2. Questo vuol dire che a parità di area impiegata le microalghe funzionano meglio. Per questo potrebbero essere una soluzione all’aumento dei livelli di CO2 nell’atmosfera e di conseguenza al riscaldamento globale.

Passione, intraprendenza, una forte desiderio di creare e tanto voglia di progettare sembrano essere gli ingredienti giusti per chi desidera per prima immaginare il nostro futuro su questa Terra e poi contribuire a dargli forma . Un futuro, obbligatoriamente più sostenibile. E Julian, nel suo TED del 2015, dimostra di avere tutte queste qualità, ma soprattutto di esserci, qui e ora, al servizio delle sue intuizioni e degli altri. Per questo non possiamo che inviargli il nostro più grosso in bocca al lupo.

Bibliografia

Fast Company

Youmanist

Photo by Vadim Gromov on Unsplash

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